Sono 71 i crolli registrati nelle scuole italiane tra settembre 2024 e settembre 2025. Il dato segna un aumento rispetto ai 69 dell’anno precedente, già il più alto degli ultimi otto anni. A rivelarlo è il XXIII rapporto Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva, riportato dall’Ansa.
Il quadro è aggravato dagli infortuni: nel 2024 l’Inail ha certificato 78.365 incidenti tra gli studenti, 7.463 in più rispetto al 2023. Per Cittadinanzattiva si tratta di segnali evidenti delle gravi carenze di sicurezza nelle scuole.
Alla base delle criticità c’è soprattutto la vetustà degli edifici. La metà delle scuole ha circa 60 anni e il 49% è stato costruito prima del 1976, quindi senza criteri antisismici. I crolli hanno coinvolto 23 istituti al Nord, 19 al Centro e 29 tra Sud e isole, causando 19 feriti: 9 studenti, 7 operai e 3 adulti.
Il rapporto segnala anche la presenza di amianto. Sono circa 356.900 gli studenti e 50.000 i lavoratori esposti (dato 2021). Le contaminazioni non riguardano solo le coperture, ma anche impianti elettrici e pavimentazioni. Le città più colpite sono Genova con 154 istituti, Milano con 89 e Torino con 66.
Gravi anche le carenze strutturali. Il 59% degli edifici non ha agibilità, il 58,3% non possiede il certificato antincendio e nel 42% manca il collaudo statico. Solo il 4% delle scuole è adeguato sismicamente e il 3,8% ha subito interventi di miglioramento. Appena il 17% è stato progettato con criteri antisismici.
Situazione difficile anche per gli impianti. Sono 870 le scuole senza riscaldamento. Per questo Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva, e il deputato M5S Antonio Caso chiedono di stanziare 3 miliardi nella prossima Legge di Bilancio. L’obiettivo è investire in modo continuativo sull’edilizia scolastica oltre il Pnrr e garantire aule con impianti di riscaldamento e condizionamento adeguati.
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