Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano un’emergenza in costante crescita. Le parole del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, pronunciate durante la conferenza stampa di presentazione dei dati Istat, non lasciano spazio a interpretazioni: “È un tema drammaticamente in crescita e la Commissione europea ha più volte evidenziato come gli Stati debbano impegnarsi ad affrontarlo in modo serio e determinato”.
La risposta della scuola
La “cultura del rispetto” è diventata il pilastro centrale della strategia educativa ministeriale. I risultati dell’indagine condotta dal Ministero presso le scuole superiori italiane mostrano una mobilitazione significativa: l’87% degli istituti ha risposto al questionario e, tra questi, il 96,7% ha avviato percorsi di educazione al rispetto nei confronti della donna e alle relazioni corrette.
“Contrariamente a quanto qualcuno sostiene, si tratta nella stragrande maggioranza di interventi di natura curricolare, quindi obbligatori“, ha precisato Valditara. Particolarmente significativo il dato del Mezzogiorno, dove le risposte hanno raggiunto percentuali vicine al 100%.
Nuove linee guida per la scuola
L’educazione civica diventa il veicolo principale per diffondere la cultura del rispetto. Le nuove linee guida, entrate in vigore a settembre 2023, hanno posto il contrasto a bullismo e cyberbullismo come tema prioritario, non limitandosi alle tradizionali 33 ore ma “innervando il contenuto di tutti i programmi in modo trasversale”.
Un segnale incoraggiante arriva direttamente dagli studenti: la traccia sul rispetto proposta all’ultimo esame di Stato è stata la più scelta, con “percentuali veramente molto alte, normalmente non così alte negli anni passati”. Secondo il Ministro, questo dimostra che “i giovani si rendono conto dell’importanza e della drammaticità del problema“.
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