Sacconi ha sottolineato che il datore di lavoro può beneficiare di prestazioni nella completa legalità e con una copertura assicurativa per il lavoratore «perché il buono comprende una piccola quota Inail». Ma, soprattutto, ha sottolineato il ministro, il «lavoratore potrà così accantonare i contributi per la pensione presso l’Inps».
Per Sacconi, però, la diffusione dei buoni potrebbe essere molto maggiore, fino a 10 volte di più: «Stiamo intercettando una parte infinitesimale della possibile platea». Per la vendita dei buoni, da settembre la rete arriverà a 50mila punti coinvolgendo anche le tabaccherie e rinnovando l’accordo con le Poste. I buoni, che sono utilizzabili per il pagamento delle babysitter, dei lavoratori durante le vendemmie e numerosi altri lavori, hanno già una buona diffusione nell’agricoltura (51,9%), nel commercio (13,6%) e nei servizi (10,2%). A usufruirne maggiormente i lavoratori oltre i 65 anni (39,5%), mentre i giovani sotto i 25 anni sono stati solo l’11,3 per cento.