Iniziative romane. Oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l’approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a Piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di martedì 28. L’iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che in tutta Italia «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari».
Giovedì: “Sciopero”. Ma l’appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui – in tutta Italia – sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo.
Politici e sindacati. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l’avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro».
Un decreto discusso (anche a destra). Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica «inquietante il silenzio dell’organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Silvio Berlusconi».
Atenei sotto esame… e all’asta. Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: «Ci sono i baroni universitari, i corsi universitari per appena 10 studenti e così via». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell’Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito eBay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale Piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l’obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell’università italiana».
Manuel Massimo