La Procura di Trento vuole fare piena luce sulla morte di Teresa Di Fiore, 60 anni, insegnante di Tivoli trovata senza vita il 31 luglio scorso nel suo monolocale a Borgo Valsugana. Come racconta Il T Quotidiano, gli inquirenti hanno disposto non solo l’autopsia ma anche una consulenza tecnica. Un ingegnere ha già effettuato un sopralluogo nell’appartamento, sotto sequestro da un mese, e potrebbero arrivare altri accertamenti.
Un corpo schiacciato dal letto-armadio
Il piccolo alloggio di via XXIV Maggio misura meno di 25 metri quadri. All’interno, i soccorritori hanno trovato la donna in stato di degrado, schiacciata tra il letto a scomparsa e l’armadio che lo conteneva. Accanto a lei c’erano libri e computer. La prima ricostruzione ha ipotizzato che la struttura fosse franata addosso alla docente mentre era stesa. Ma sarà l’inchiesta per omicidio colposo, che vede indagate le due proprietarie dell’appartamento, a chiarire le cause esatte della tragedia.
I risultati dell’autopsia
Il medico legale Dario Raniero, dell’Istituto di Medicina legale di Verona, ha eseguito l’autopsia. Secondo le prime analisi, la donna era morta da circa una settimana quando un vicino, insospettito dal forte odore, ha dato l’allarme. Per conoscere le cause precise del decesso bisognerà attendere il deposito della relazione. Solo allora si potrà stabilire se un trauma, e quale nello specifico, abbia ucciso l’insegnante dell’Istituto tecnico “Tambosi” di Trento.
Indagini sulla struttura
La vice procuratrice vicaria Patrizia Foiera ha incaricato un ingegnere di verificare le condizioni dell’arredo. L’esperto dovrà stabilire se il crollo sia avvenuto per un difetto di funzionamento, per un fissaggio scorretto o per l’inadeguatezza della parete a reggere il peso. L’inchiesta potrebbe estendere le responsabilità non solo alle proprietarie, ma anche a chi ha montato il letto-armadio o persino al produttore.
Un’indagine serrata
La Procura procede a ritmo veloce per sciogliere i molti dubbi su un caso che, al momento, appare come un tragico incidente domestico. L’obiettivo è chiarire ogni responsabilità e dare risposte alla famiglia e alla comunità scolastica che la docente aveva servito fino agli ultimi giorni.
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