“Non siamo qui solo per manifestare contro il ddl Gelmini, dichiara Claudio, ma per contravvenire a un sistema
Una mancanza di prospettive dunque che richiede una riforma universitaria e socio-economica che sia rispettosa della dignità della persona, della sua formazione e del suo diritto al lavoro e quindi a un futuro. Dai megafoni, gli studenti inneggiano a riprendersi i propri diritti mediante il welfare e conoscenza, parole chiavi di condivisione e partecipazione.
Tra i cartelloni, spicca “No, all’Università geneticamente modificata”, “Pericolo, studenti pensanti” “Psicologia brontola” scritta accompagnata dall’immagine mitica di uno dei sette nani di Biancaneve.
Il corteo inizia a muoversi da piazzale Aldo Moro per le 13.00 per raggiungere i ricercatori strutturati e precari che si sono raccolti a P.zza della Repubblica per confluire in uno spezzone unico: “Gli studenti di oggi, ci racconta Valentina Barrera, ricercatrice precaria (biologa) della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, hanno maggiore forza rispetto al passato poiché oltre alla difesa al diritto di studio portano con sé , la nostra esperienza, il nostro percorso “atipico” che li rende più forti e consapevoli”.
Non possiamo non costatare che le nostre vicende politiche possiedono l’oscuro potere di annebbiare una realtà che pulsa in ogni piega della nostra società. Tra una settimana Valentina partirà per l’Uganda per proseguire i suoi studi e il suo operato, per contrastare la diffusione della malaria.
Noi continueremo ad essere assordati dalle contese pseudo-politiche , da voci mefistofeliche e melliflue, incomprensibili al “linguaggio umano” , mentre la vita vera (che nulla ha a che spartire con i nefasti strumenti di intrattenimento, quali i realitiy) fluisce in tutta la sua potenza e potenzialità, pur sulla scia di un’opaca prospettiva di futuro.
Ddl Gelmini, punta dell’iceberg di un’Università dissestata da decenni? Spinta ulteriore verso la privatizzazione del sapere? Autentico tentativo di ri-forma? La cittadinanza attiva si interroga e rimane in attesa di una risposta da parte dei cosiddetti “decision maker”.
Manifestazione che coincide con l’anniversario del 67esimo anniversario dal rastrellamento degli ebrei del ghetto di Roma, un omaggio alla memoria collettiva per non dimenticare.
Amanda Coccetti (acoccetti@corriereuniv.it)