«Prima di tutto – ha spiegato – , c’e’ il tema della semplificazione, poiché uno degli elementi di maggiore difficoltà per le piccole imprese è partecipare ai bandi e alle attività progettuali del Programma Quadro». «Il secondo motivo – ha proseguito il ministro – e’ relativo al fatto che c’e’ una partecipazione del 20% delle piccole e medie imprese rispetto al valore finanziato. C’e’ ancora una discussione, ma credo che si stia andando in questa direzione e cioè programma per programma, non in media».
«Il terzo motivo – ha concluso Profumo – è la possibilità di una contribuzione per la parte di cofinanziamento che non sia di tipo cash ma che sia di tipo in kind. Questo vuol dire, ha spiegato, «che nel momento in cui la piccola impresa deve contribuire per il 20% al valore finanziato, invece di dare un contributo in risorse contribuisce in ore-uomo, che sono comunque risorse. E questo e’ importante in un momento di crisi come questa in cui c’e’ poca liquidità».