Potrebbe arrivare già il 13 ottobre la sentenza nel processo a carico di un professore di religione di un liceo di Brescia, accusato di aver avuto rapporti sessuali con una sua alunna di 16 anni e di possesso di materiale pedopornografico. L’insegnante, sposato e padre di famiglia, è stato arrestato poco più di un anno fa: ha scelto il rito abbreviato.
Come riferisce Brescia Today, la pubblica accusa – rappresentata dal pm Alessio Bernardi – ha chiesto per lui 5 anni e 4 mesi di reclusione. Lunedì, davanti al gup Valeria Rey, l’imputato ha rilasciato dichiarazioni spontanee, negando di aver costretto la studentessa e sostenendo che il materiale pedopornografico rinvenuto sul suo smartphone fosse frutto della sua iscrizione a un gruppo hard su Telegram, e non di una ricerca volontaria.
L’insegnante, che ha poco più di 40 anni ed è anche avvocato penalista, è accusato di atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. A denunciarlo erano stati i genitori della ragazza, dopo aver trovato sul telefono della figlia messaggi, foto e video che li avevano insospettiti. Le indagini, coordinate dal pm Bernardi e condotte dalla Questura di Brescia, avevano portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare: il docente ha trascorso diversi mesi agli arresti domiciliari.
Nella prossima udienza sarà la difesa a presentare le proprie argomentazioni, ma la sentenza potrebbe arrivare già lo stesso giorno.
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