Per il prossimo anno scolastico in arrivo 63mila nuovi prof ma non basteranno per coprire il “buco” delle 79mila cattedre vuote

Se la matematica non è un’opinione, all’appello per il prossimo anno scolastico (nella migliore delle ipotesi) mancheranno più o meno 16mila prof. È la stima fatta dai sindacati che nella settimana scorsa hanno dato vita allo sciopero generale a ridosso degli scrutini e che hanno promesso battaglia sul nuovo decreto reclutamento.

Secondo i sindacati i numeri snocciolati anche nei giorni scorsi dal ministro Bianchi riguardo alle nuove assunzioni che il Ministero dell’Istruzione metterà in campo nei prossimi mesi non sono per niente convincenti: 61mila-63mila nuovi prof (a cui si aggiungono i 57mila già individuati nel 2021). Numeri che però non basterebbero a riempire tutti i buchi nell’organico docente che, per il 2022, erano stati stimati in almeno 79mila unità. Ecco dunque spiegato il deficit di 16mila posti che resterebbero ancora scoperti anche per l’anno scolastico 2022/2023.

Secondo i sindacati si tratta di 5.255 disponibilità nella scuola dell’infanzia, 20.923 in quella primaria, 24.136 alle medie e 29.451 alle superiori. Per riuscire a riempirne quante più possibili si scommette in primo luogo sui concorsi che si stanno svolgendo. La speranza del Ministero è che tutte e quattro le selezioni avviate nei mesi scorsi (la seconda edizione del bando sulle materie Stem e i due concorsi ordinari per infanzia /primaria e secondarie di I e II grado) o prossime all’avvio (lo straordinario su una parte dei posti rimasti scoperti l’anno scorso) possano concludersi entro l’estate. Un obiettivo che però si annuncia totalmente in salita, visti gli elevati tassi di bocciatura e le polemiche relative a tutte le ultime selezioni.

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