Didattica in modalità mista: il docente in classe ma chi vuole può collegarsi a distanza. Marini (Tor Vergata): “Così i fuorisede potranno evitare l’affitto”
Didattica a distanza, riorganizzazione delle aule e corsi mirati per preparare gli studenti agli esami del semestre filtro. Sono settimane intense per le facoltà di medicina che si preparano al primo anno senza test di ingresso. In attesa di conoscere il numero di iscritti, gli atenei stanno già pianificando l’accoglienza degli studenti. Anche grazie a un coordinamento attivato fin da subito tra i diversi corsi in Medicina degli atenei italiani, che già da mesi sono al lavoro per mettere a terra la riforma promossa dal ministero dell’Università e della ricerca.
A Roma le università pubbliche sipreparano adaccogliere migliaia di iscritti: gli atenei della Capitale ipotizzano di poter avere circa 6 mila iscrizioni per il semestre filtro, calcolate in base allo storico degli iscritti ai test di ingresso negli anni precedenti. Più di 4 mila solo alla Sapienza, oltre 1500 a Tor Vergata. Numeri al ribasso, perché è previsto un incremento proprio in virtù del semestre aperto a tutti. E per gestire al meglio le presenze e preservare la qualità della didattica, le università puntano sulla modalità ibrida, presenza e remoto.
Marini (Tor Vergata): "Forma ibrida aiuterà studenti con le spese"
A Tor Vergata tutte le lezioni del primo semestre si terranno in modalità mista: il docente sarà sempre presente in aula, mentre gli studenti potranno scegliere se essere presenti o seguire la stessa lezione da remoto. Una scelta “fatta anche per favorire la partecipazione a distanza degli studenti fuori sede, che avranno quindi la possibilità di rimanere nella loro città, evitando di pagare l’affitto e sostenere costi aggiuntivi, almeno nel periodo iniziale”, spiega il professor Stefano Marini, preside della facoltà di Medicina e chirurgia di Roma Tor Vergata.
Una modalità, quella della didattica ibrida, che permetterà anche ai docenti di «tenere lezioni più interattive, stimolando la curiosità degli studenti e mantenendo così viva l’attenzione», aggiunge Marini. I programmi, però, non cambieranno: gli insegnamenti di chimica, fisica e biologia (i tre esami da sostenere obbligatoriamente durante il semestre filtro), rimarranno gli stessi, adeguandosi a quelli ministeriali. Con un approccio mirato che punta a preparare al meglio gli studenti in vista dell’esame selettivo. “La didattica ovviamente non cambierà – commenta il professor Stefano Marini – ma semplicemente si adeguerà alle nuove modalità di esame ed ai nuovi programmi condivisi”. Dunque, lezioni specifiche non solo per garantire una buona preparazione degli studenti, ma anche per allenarli a sostenere i test che dovranno affrontare per potersi poi immatricolare ai corsi di laurea in medicina e chirurgia. “Per quanto riguarda Tor Vergata – ha aggiunto infatti il preside della facoltà di Medicina dell’ateneo – sono previste molte lezioni focalizzate sulle esercitazioni, in modo da preparare lo studente nel miglior modo possibile per superare efficacemente l’esame selettivo”.
Gli spazi
Sapienza, invece, sta organizzando il semestre filtro puntando soprattutto sulla riorganizzazione degli spazi. L’ateneo, infatti, ha attivato una ricognizione di tutte le aule presenti nel Campus, per consentire agli studenti iscritti al semestre filtro di frequentare in presenza le lezioni di settembre.
Un’organizzazione che sta coinvolgendo tutte le facoltà e tutti i dipartimenti; anche di quelli non direttamente interessati dalle attività del “semestre filtro”. Sfruttando settimane in cui gli altri corsi di laurea non sono ancora partiti, Sapienza punta quindi ad ospitare il maggior numero di studenti in presenza; ma l’ateneo ha previsto comunque anche la possibilità di seguire le lezioni da remoto. L’università implementerà anche le attività di tutorato sia nel semestre filtro che nel secondo semestre, per supportare al meglio le matricole nello studio
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