In termini strettamente economici, il percorso formativo di uno studente italiano dalla scuola primaria a quella superiore è pari a 100.304 euro. Moltiplicando la cifra singola per il numero dell’”immigrazione formativa” (all’incirca 11.000 nel 2007), si arriva a un miliardo e 173 milioni.
“Fuoruscita” di cervelli che corrisponde ad una sorta di investimento a fondo perduto per lo sviluppo e l’innovazione della ricerca, originando una scarsa partecipazione di ricercatori e docenti sotto i quarant’anni nei processi socio-economici del paese.
Si viene così a creare una situazione asimmetrica per cui aziende e università straniere “usufruiscono” del patrimonio umano e formativo del nostro paese.
Non si tratta di una discorso sciovinistico, ma semplicemente di un corretto uso delle risorse per assicurare una crescita sociale, culturale ed economica di uno stato in grado di attivare un processo di scambio e di cooperazione internazionale ad un livello paritario.