Il conflitto in Medio Oriente arriva al giorno 724. La portavoce della Flotilla, Maria Elena Delia, conferma che la missione prosegue verso Gaza: “La missione va avanti”, ha dichiarato, mentre le navi sono ripartite con un arrivo previsto tra quattro e sette giorni.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha ribadito “tutte le mie preoccupazioni”, sottolineando l’importanza del dialogo e il rischio per “qualunque vita, in primis degli attivisti italiani”. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva già avvertito gli attivisti, sconsigliando di forzare il blocco navale perché “pericoloso”.
Sul fronte internazionale, Donald Trump assicura che “la tregua è vicina”. Il suo piano prevede il ritiro graduale delle truppe israeliane dalla Striscia, preceduto dal rilascio di tutti gli ostaggi entro 48 ore dalla firma dell’intesa. Ma Hamas frena: “Da Washington non abbiamo ricevuto nessuna proposta”.
“Siamo scortati da droni di controllo israeliani. Il prossimo attacco, se verrà fatto, e purtroppo i miei segnali mi dicono che probabilmente verrà fatto, sarà micidiale” ha affermato Stefano Bertoldi, comandante della nave Zefiro, che fa parte della Flotilla che sta compiendo la traversata del Mediterraneo in direzione Gaza, con l’obiettivo di forzare il blocco israeliano. “L’attacco sarà micidiale nel senso che è molto probabile che questa volta ci siano gravi feriti o eventualmente anche delle morti”, avverte Bertoldi.
Nella serata di domenica, la premier Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con Trump. Al centro della conversazione la crisi a Gaza e la ricerca di una soluzione politica.
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