È una corsa contro il tempo in Indonesia, dove i soccorritori scavano senza sosta tra le macerie della scuola islamica Al Khoziny di Sidoarjo, nella provincia orientale di Giava. Il bilancio ufficiale è di tre vittime, ma 38 studenti risultano ancora dispersi e si teme possano essere intrappolati sotto i detriti. Lo riporta Claudio Accogli per l’ANSA.
Il crollo è avvenuto lunedì mattina mentre decine di adolescenti, tra i 12 e i 17 anni, erano in preghiera. La struttura è collassata all’improvviso: i ragazzi sono rimasti travolti, mentre le studentesse – che pregavano in un’altra sala – sono rimaste illese.
I primi soccorritori hanno trovato una scena drammatica: dalle macerie si levavano pianti e grida di aiuto. In poche ore sono state salvate oltre 100 persone tra studenti e insegnanti, molte delle quali ferite, alcune in condizioni gravi. Le operazioni sono state sospese a lungo per il rischio di ulteriori cedimenti: tremori dell’edificio hanno costretto soccorritori e familiari a mettersi temporaneamente in salvo.
Il capo delle operazioni ha spiegato che “abbiamo portato ossigeno e acqua a quelli ancora intrappolati sotto le macerie, tenendoli in vita mentre lavoravamo duramente per tirarli fuori”. I soccorritori hanno individuato diversi corpi senza vita, ma hanno concentrato gli sforzi su chi poteva ancora essere salvato.
I santri, come vengono chiamati gli studenti delle scuole islamiche, vivono nei dormitori della struttura per ricevere sia istruzione religiosa sia quella tradizionale. L’edificio crollato, costruito negli anni ’20, era uno dei più antichi dell’isola. Le prime indagini indicano che i lavori di sopraelevazione di due nuovi piani abbiano compromesso la stabilità dell’immobile, con fondamenta troppo deboli per reggere il peso del cemento.
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