I neologismi italiani, da coronavirus a catcalling

Coronavirus non è più solo un termine tecnico, ma è entrato nel dizionario italiano. È solo uno dei tanti neologismi che il 2020 ha portato nelle nostre vite, ma probabilmente il più celebre.

Ricordate petaloso? La storia del neologismo inventato da un bambino per indicare i fiori dotati di molti petali? Sul web divenne celebre la sua storia e la reazione dell’Accademia della Crusca, ma in realtà ogni anno sono diversi i neologismi che vengono inseriti nei dizionari.

Le case editrici aggiungono i nuovi termini che si sono diffusi nel parlato e nello scritto da un sufficiente periodo di tempo e da un vasto numero di persone.

Quest’anno, le edizioni aggiornate conterranno i termini entrati in uso nel 2020. Quello della trasformazione della lingua è un processo inevitabile, di cui parlava anche Umberto Eco.

Tra i neologismi legati alla pandemia, non poteva mancare la parola Coronavirus. ci sono poi termoscannerlockdown e spillover, ossia il misuratore di temperatura istantaneo, il confinamento e il salto di specie, ed è entrata anche la locuzione distanziamento sociale.

Ci sono poi quelli legati alla tecnologia è al modo con cui ci rapportiamo, come Didattica a Distanza (Dad), disiscriversi, oppure deepfake, ossia i filmati creati al computer che sembrano essere veri, tramite cui si può far parlare un politico deceduto o inserire una celebrità in un filmato a luci rosse.

Infodemia invece è una parola che unisce i termini “informazione” e “pandemia” e indica gli enormi quantitativi di informazioni che vengono emesse dai media, e nel quale è difficile orientarsi, soprattutto per capire a quali fare affidamento.

In seguito alle vicende di cronaca e alla denuncia di Aurora Ramazzotti, anche catcalling è entrata nella lingua italiana.
Sempre legata alla sfera sessuale, c’è poliamore, neologismo che indica quel rapporto sentimentale che coinvolge apertamente più di due persone.

Exit mobile version