Centoquindici milioni di euro è l’importo della call 5 e questi i temi:
– TIC per un’economia a basse emissioni e mobilità intelligente
– contenuti digitali
– ICT per la salute, invecchiare bene e l’inclusione
– ICT per il governo innovative e servizi pubblici
– innovazione aperta per i futuri servizi di internet-enabled
Luigi Iavarone, Presidente Technapoli, ha aperto i lavori affrontando da subito due considerazioni: l’Italia, e in particolare il Sud, deve migliorare la partecipazione ai fondi europei e imparare a lavorare in rete. “Per molti è più facile rivolgersi allo sportello vicino, piuttosto che guardare all’esterno – ha infatti affermato Iavarone – dobbiamo superare questo handicap. Abbiamo le infrastrutture, il sostegno dell’ufficio di Bruxelles e non ci mancano le qualità. Dobbiamo imparare a lavorare in rete creando un network campano per le varie tematiche”. Il Presidente di Technapoli ha chiuso così il suo intervento con tre parole d’ordine: qualità, network e lobbing campana a Bruxelles.
D’accordo naturalmente sulla forza della rete, l’Assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania, Guido Trombetti che ha affermato: “Nessuno ce la fa se resta solo, nessuno ce la fa se resta fermo. Questo è un discorso che facciamo tutti i giorni tra gli atenei della Campania. Dobbiamo mettere da parte il malinteso della competizione, adottare strategie condivise e fare sistema”. L’Assessore è passato poi ad un chiarimento importante: “I fondi europei sono risorse aggiuntive non sostitutive dei fondi ordinari in qualunque ambito”. E, riprendendo l’esempio del mondo dell’università, l’ex Rettore ha affermato: “I fondi europei non rimangono per sempre, rappresentano un investimento per far crescere il territorio e un’occasione per fare un salto in avanti, se sostituissero la spesa corrente sarebbe un disastro!”.
Ivana Berriola
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