Corso su Dostoevskij, adesso a rinunciare è Paolo Nori: “Non condivido la spiegazione della Bicocca. Lo farò altrove”

Non è bastato il repentino dietro front, né le scuse ufficiali: Paolo Nori ha deciso di non tenere più il ciclo di lezioni su Dostoevskij alla Bicocca di Milano. Una decisione prese al termine di una giornata passata sull’ottovolante delle dichiarazioni e prese di posizioni che sono culminate con quella frase “Volevamo rinviare e aggiungere autori ucraini” pronunciata dal prorettore dell’ateneo milanese, Maurizio Casiraghi, che ha fatto andare (di nuovo) su tutte le furie lo scrittore parmigiano. Perché non corrisponderebbe alla realtà dei fatti e in ogni caso non sarebbe quella la vera motivazione che avevano spinto i vertici dell’ateneo a “congelare” le lezioni sul grande scrittore russo, almeno secondo l’interpretazione di Paolo Nori.

“La par condicio in letteratura non l’avevo mai sentita – ha detto Nori in un’intervista pubblicata questa mattina dal Corriere di Bologna – Comunque non è così, la mail era chiara e c’era solo il no ai russi. Io ho risposto solo ‘sono senza parole’. Nessun accenno agli ucraini. Peraltro, io non conosco l’ucraino. Fino ad ora ero indeciso se proseguire la collaborazione e riprendere il corso o no, ma ora non ho dubbi e rinuncio alla generosa offerta della Bicocca. Farò il corso altrove”.

Nori ha poi rivelato di aver ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà, anche dalla ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. “Mi ha chiamato, è stata gentile e abbiamo concordato sul fatto che in sé questa cosa è una sciocchezza, ma che in realtà ha messo in luce un sentimento che purtroppo esiste: la russofobia. Una cosa che raccontavo appunto su Instagram. Una cosa bella della ministra invece è la sua volontà di far incontrare studenti ucraini e russi, e parlare, dialogare”.

Oggi Paolo Nori sarà di nuovo in diretta su Instagram (alle 19) per spiegare ulteriormente la sua posizione. E chissà che in questa storia piena di colpi di scena non ce ne sia un altro a ribaltare, ancora una volta, la situazione.

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