La Carta del docente nasce per sostenere la formazione e l’aggiornamento professionale degli insegnanti. Tuttavia, negli ultimi anni, è emerso un uso distorto dello strumento: in diversi casi i buoni sono stati utilizzati per acquistare beni non ammessi, come smartphone, televisori e persino aspirapolveri.
Come riporta Il Giornale le indagini della Guardia di Finanza, condotte tra il 2021 e il 2023, mostrano un fenomeno più diffuso di quanto si pensasse, con decine di docenti e commercianti coinvolti in sistemi di frode ben organizzati.
Catanzaro: 62 docenti e un commerciante nel mirino
Un’inchiesta della Guardia di Finanza di Catanzaro ha portato alla luce l’utilizzo illecito della Carta da parte di 62 insegnanti e di un commerciante al dettaglio.
Le sanzioni complessive hanno superato i 200mila euro.
Il meccanismo era semplice: prima veniva emesso uno scontrino per un prodotto ammesso dalla normativa (necessario per ottenere il rimborso), poi l’articolo veniva reso e sostituito con un bene diverso e più costoso, non previsto dal programma ministeriale.
Cosenza: buoni convertiti in crediti e spese libere
A Cosenza, la Guardia di Finanza ha denunciato un imprenditore per indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le indagini hanno rivelato un sistema di conversione dei buoni in crediti spendibili liberamente, anche per l’acquisto di elettrodomestici e telefoni cellulari.
Il sistema sarebbe andato avanti per quattro anni, generando profitti superiori a 135mila euro. Anche in questo caso, il tutto ruotava attorno a scontrini fittizi.
Macerata: sanzioni salate per docenti e negozi
A Macerata, 31 insegnanti e due esercizi commerciali sono stati sanzionati per uso improprio della Carta del docente.
Gli insegnanti hanno ricevuto multe pari al triplo dell’importo speso, mentre ai commercianti coinvolti sono state comminate sanzioni di 5.600 euro e 35mila euro.
Roma: 19 docenti coinvolti in un nuovo giro
Anche a Roma la Guardia di Finanza ha scoperto un altro gruppo composto da 19 insegnanti e un commerciante. Anche in questo caso, il bonus annuale da 500 euro, destinato alla formazione, è stato usato per spese personali e non conformi.
Un fenomeno diffuso oltre le inchieste note
Le operazioni citate rappresentano solo una parte delle indagini rese pubbliche attraverso comunicati stampa. Secondo fonti investigative, i casi in corso sarebbero centinaia.
Nonostante la maggior parte dei docenti utilizzi correttamente la Carta, una quota minoritaria ma significativa approfitta dei buoni per fini privati, spesso con la complicità di esercizi commerciali disposti ad aggirare le regole.
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