Lo afferma in un’intervista a «La Stampa» il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. «Servono – afferma il ministro – figure professionali con spiccate capacità manageriali. Abbiamo molti giovani che studiano Economia dei beni culturali nelle università. Bisogna perciò distinguere la tutela e la custodia del patrimonio dalla sua valorizzazione economica e turistica che può essere esercitata da enti di gestione autonoma e da figure professionali diverse».
Bondi, quindi, sottolinea che i sovrintendenti «continueranno a sorvegliare, tutelare e custodire musei e aree archeologiche con la loro preparazione culturale e scientifica ma la direzione organizzativa sarà affidata a mani diverse, capaci di far sfruttare l’enorme patrimonio». «È – dice il ministro – la riforma cui sto lavorando e che presenterò al più presto».
Manuel Massimo