“L’oggetto è esploso ad un’altezza di circa 10-20 chilometri. Al suolo è arrivata solo l’onda d’urto provocata dall’esplosione”, ha spiegato il responsabile del gruppo di ricerca NeoDys, specializzato nel calcolo delle orbite degli asteroidi più vicini alla terra.
E ha continuato: “Se l’oggetto fosse stato più grande, probabilmente sarebbe esploso più in basso, come accaduto con Tunguska, e al suolo sarebbe arrivata anche la palla di fuoco dell’esplosione”.
Andrea Milani ha proposto alla comunità internazionale di mettere a punto un sistema di sorveglianza degli asteroidi, per prevenire eventuali disastri. L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha dichiarato che l’oggetto è entrato nell’atmosfera alla velocità di 18 chilometri al secondo, traducibili in 64mila chilometri orari.
AZ