Il nuovo corso degli atenei italiani è segnato da un articolo della legge Tremonti secondo il quale non è più possibile concedere la proroga automatica di due anni ai prof settantenni. Un provvedimento che nel giro di pochi anni potrebbe svuotare le università, ma che per molti non è certo un rimedio valido per i conti in rosso.
La manovra consentirebbe un risparmio di circa 6/800 milioni di euro solo con gli ordinari, ma in molti restano scettici. Le principali critiche ritengono che il tutto avrebbe senso in un piano di ringiovanimento organico e denunciano il rischio di chiusura per molti corsi.
In realtà ai rettori è concessa qualche eccezione: potrebbero cioè scegliere qualche eccellenza e concedere solo a loro i due anni di proroga. Ma la scelta sarà difficile ed è prevedibile che alla fine non si faranno distinzioni e la lettera arriverà a tutti.
C’è anche chi spera in una vera apertura al ringiovanimento del sistema e chi vi intravede un modo per rientrare nel limite del 90% nel rapporto tra finanziamento statale e stipendi. A conti fatti, insomma, la stretta sugli over 70 potrebbe riaprire le assunzioni già tra due anni.