CorriereUniv.it
  • Home
  • Scuola
  • Università
  • Lavoro
  • Video
  • Contatti
No Result
View All Result
CorriereUniv
  • Home
  • Scuola
  • Università
  • Lavoro
  • Video
  • Contatti
No Result
View All Result
CorriereUniv

Università, perché in Italia si fatica a laurearsi (e come uscirne): dalle strategie individuali agli errori di sistema

Redazione Roma by Redazione Roma
23 Luglio 2025
in Università
A A
Università, perché in Italia si fatica a laurearsi (e come uscirne): dalle strategie individuali agli errori di sistema

Un’analisi critica su ciò che non funziona e cosa si potrebbe cambiare:

In Italia il numero di laureati tra i 24 e i 34 anni è tra i più bassi d’Europa: 30,7% contro una media UE del 44,2% (dati di dicembre 2024). Il tasso di fuori corso resta elevato, l’età media alla laurea è ancora sopra i 27 anni per magistrali e corsi a ciclo unico, e molti giovani si affacciano al mercato del lavoro troppo tardi. Il Professor Michele Ciavarella, ordinario di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Bari, parla di «un fenomeno strutturale, aggravato dalla scarsa continuità con il mondo scolastico e da un’impostazione accademica che talvolta tende a disorientare gli studenti».


Il salto scuola-università e il problema della disorganizzazione

Il passaggio dal liceo all’università si presenta spesso come un trauma sottovalutato. L’improvvisa libertà organizzativa, il numero elevato di studenti per corso e l’assenza di un tutoraggio reale portano molti a perdersi già nei primi mesi. L’illusione più diffusa è quella di costruirsi un percorso “ideale”, posticipando esami e selezionando corsi in base alla facilità percepita. Ma questa strategia si rivela fallimentare: si sacrificano lezioni fondamentali, si accumulano dubbi mai risolti, si genera ansia da prestazione. Come scrive Ciavarella, «molti studenti si perdono nella ricerca di una sequenza ideale di esami, rinviando corsi e rimandando problemi».


Un’università troppo libera può diventare una trappola

Il sistema universitario italiano garantisce una libertà quasi totale nel decidere tempi e modalità, ma questa flessibilità può ritorcersi contro. «Con l’esame ad libitum abbiamo creato un circolo vizioso: lo studente si prepara male, il docente boccia più facilmente». In altri paesi, invece, la libertà viene equilibrata da vincoli più rigorosi: in Germania, dopo tre tentativi falliti, si è esclusi dal corso di studi. In Francia, il sistema prevede obbligo di frequenza, verifiche periodiche e modalità simili a quelle scolastiche. Negli Stati Uniti, spesso sono i compiti settimanali a determinare il voto finale. Modelli diversi, ma più strutturati e con un’idea precisa: lo studente va seguito, non solo valutato.


Contano i contenuti, non solo le modalità

Un’altra distorsione ricorrente riguarda l’attenzione eccessiva alla forma d’esame, piuttosto che alla comprensione reale dei contenuti. «Dispiace vedere che la maggior parte delle domande all’inizio di un corso riguardano la modalità d’esame», scrive il docente. Anche la scelta del materiale incide: spesso i testi indicati sono complessi o poco chiari, ed è utile affiancarli ad altre fonti. “Il problema non è lo studente, ma la chiarezza del libro di testo. Consiglio di usare più fonti». Il confronto tra manuali, unito se necessario ad un’uso critico e consapevole dell’intelligenza artificiale, può accelerare la comprensione ed evitare errori di fondo.


Verso una cultura della partecipazione

L’università non dovrebbe essere un parcheggio né un percorso a ostacoli. Ma servono scelte più consapevoli, partecipazione attiva e senso di responsabilità. Studiare con continuità, seguire le lezioni, programmare sin da subito gli esami: sono indicazioni semplici ma decisive, perché un sistema più efficace nasce anche da una cultura della partecipazione.

Leggi anche altre notizie su CorriereUniv

Seguici su Instagram, TikTok e Facebook

Redazione Roma

Redazione Roma

Articoli Correlati

Unical: bando per incarico audiovisivo
Lavoro

Unical: bando per incarico audiovisivo

Discriminazione e inclusione: alla Statale di Milano un progetto di ricerca e formazione sui diritti
Università

Discriminazione e inclusione: alla Statale di Milano un progetto di ricerca e formazione sui diritti

Classifica Times Higher Education 2026, Università di Bologna 130° nel mondo
Università

Classifica Times Higher Education 2026, Università di Bologna 130° nel mondo

Next Post

ll ministro Valditara: "La scuola in Campania va meglio. Ora lotta ai diplomifici"

Dl Università, stanziati 160 milioni per gli enti di ricerca

Dl Università, stanziati 160 milioni per gli enti di ricerca

Facebook TikTok Instagram Youtube Twitter
CorriereUniv

ALL SOCIAL SRL
P.IVA 12873291004 N.
REA RM-1406694

Menu

  • Lavoro
  • Scuola
  • Università
  • Video
  • Contatti

Link Utili

  • Privacy Policy
  • cookie
  • Mini Guide di Orientamento

© 2025 CorriereUniv - Scuola | Università | Lavoro

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Home
  • Scuola
  • Università
  • Lavoro
  • Video
  • Contatti

© 2025 CorriereUniv - Scuola | Università | Lavoro

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.