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Università di Siena, il Senato Accademico approva una risoluzione su Gaza: “Ferma condanna dell’azione di Israele”

Marco Vesperini by Marco Vesperini
15 Ottobre 2025
in Università
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Università di Siena, il Senato Accademico approva una risoluzione su Gaza: “Ferma condanna dell’azione di Israele”

Questione Gaza, nella seduta di lunedì 13 ottobre 2025, proseguita e conclusa martedì 14 ottobre 2025, il Senato Accademico dell’Università di Siena ha approvato una Risoluzione che condanna fermamente il genocidio in Palestina e la guerra. “L’Università degli Studi di Siena – recita la risoluzione – quale istituzione pubblica di insegnamento e ricerca, fonda la propria missione sulla promozione della pace, la tutela della dignità umana, il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Il Senato Accademico dell’Università di Siena ribadisce, ancora una volta, la più ferma e totale condanna per l’inammissibile azione militare condotta da Israele a Gaza e nei territori occupati della Cisgiordania, che coinvolge civili inermi e che ha fin qui portato alla perdita di molte decine di migliaia di vite umane, soprattutto nei gruppi sociali più fragili: i bambini, gli anziani, i malati, le persone con disabilità e in condizioni economiche precarie. Altrettanto inaccettabile è il costo in vite umane che le operazioni fin qui condotte hanno prodotto tra gli operatori sanitari, umanitari e dell’informazione. Parimenti gravissime, nell’immediato e in prospettiva, sono le distruzioni inflitte al patrimonio edilizio della città e del suo territorio e al patrimonio storico-culturale, materiale e immateriale, che costituisce il fondamento dell’identità stessa del popolo palestinese.”

“L’insieme di queste azioni e dei loro effetti ha condotto oggi sul limite di un genocidio culturale che deve essere immediatamente fermato e condannato in tutte le sedi con la più grande chiarezza e fermezza. Allo stesso modo, il Senato Accademico dell’Università di Siena ribadisce ancora una volta la condanna, altrettanto ferma e totale e già più volte espressa, per il vile attacco terroristico del 7 ottobre 2023, che ha causato la morte di molte centinaia di cittadini inermi israeliani, e non solo israeliani, innescando una reazione spropositata e riportando indietro di decine di anni il complesso processo di ricerca di una pace duratura in quella regione. Una pace che oggi appare ancora più difficile, ancorché apparentemente a portata di mano, ma che abbiamo il dovere morale di considerare ancora possibile; così come abbiamo il dovere morale di accogliere positivamente gli accordi in corso di definizione, almeno per quanto concerne la sospensione dei bombardamenti, la restituzione degli ostaggi, la liberazione dei prigionieri palestinesi e l’apertura agli aiuti alimentari e sanitari per gli abitanti di Gaza.”

“La riapertura di questo primo dialogo e la prospettiva di un cessate il fuoco e di uno scambio di ostaggi e prigionieri costituisce un punto fondamentale da cui non si può prescindere per guardare al futuro. L’asse della riflessione e dell’azione culturale e politica deve ora spostarsi dalle sacrosante proteste di fronte al massacro in atto al convinto e proattivo rilancio di un percorso di pace, nella piena consapevolezza di quante e quali siano le difficoltà che lo ostacolano; ma nel contempo nell’altrettanto piena consapevolezza della necessità della ricerca di una soluzione che tuteli il diritto di due popoli a una convivenza pacifica, al di là delle azioni sconsiderate delle rispettive leadership politiche, attuali e future.”

“Le università – e nello specifico l’Università di Siena – devono fare, nei limiti della loro natura istituzionale, la loro parte: essenzialmente formando i propri studenti a cogliere la complessità storica di una vicenda tragica, che può cercare – e sperabilmente trovare – una soluzione solo nei principi fondamentali dell’ascolto delle ragioni degli altri e del valore assoluto della pace e del rispetto reciproco fra pari. L’Università di Siena deve altresì portare avanti la sua missione fondamentale di ricerca scientifica e tecnologica, consolidando ed estendendo la sua rete di collaborazioni interne e internazionali, basate sul principio inderogabile della libertà di ricerca, ma al tempo stesso esercitare una vigilanza rigorosa su eventuali compromissioni dei soggetti con cui si interagisce con azioni che contrastino con il diritto internazionale o che possano in qualche modo ledere i fondamentali diritti delle persone e delle comunità, fino al punto di sospendere o rescindere accordi istituzionali, ove emergesse l’evidenza di coinvolgimento in tali derive umanamente inaccettabili.”

“Il Senato Accademico dell’Università di Siena, pur dissentendo su alcune delle forme espressive, registra la legittimità delle proteste di una parte significativa della nostra comunità, individuando in esse il riemergere di una esigenza di conoscenza e consapevolezza, unitamente ad una volontà partecipativa, che si inserisce nel contesto delle grandi manifestazioni pubbliche delle ultime settimane. Ciò costituisce uno stimolo forte a una sempre maggiore vigilanza etica su tutti gli aspetti dell’attività didattica, di ricerca e di terza missione dell’Ateneo, impegnando la comunità che rappresenta a operare convintamente, in ogni momento e in ogni sede, nella prospettiva dei principi fondanti della convivenza pacifica fra i popoli e nel rispetto del diritto internazionale e umanitario, anche revisionando il vigente Codice Etico.”

“L’Università di Siena sarà inoltre chiamata a impegnarsi ulteriormente nel promuovere la cooperazione accademica e il concreto sostegno alle istituzioni universitarie palestinesi colpite dagli eventi bellici, in particolare con iniziative rivolte alle studentesse e agli studenti (es. borse di studio e altre forme di sostegno)”.

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