“Una cosa e’ manifestare un pensiero, un’altra e’ aggredire con violenza un docente e impedirne le elezioni: questo non ha nulla a che vedere ne’ con la democrazia ne’ con la liberta’, e’ violenza e prevaricazione”. Lo ha detto la ministra dell’Universita’ e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della cerimonia per i 90 anni della Citta’ universitaria della Sapienza, a proposito del clima d’odio dopo l’aggressione a Pisa da parte di studenti pro-Palestina che ha portato al ferimento del professor Rino Casella. “I rettori sono i primi responsabili dell’ordine pubblico all’interno dell’universita’ – ha aggiunto – e noi saremo al loro fianco per fare in modo che questo non accada piu’. E se dovesse succedere nuovamente, il Ministero valutera’ la possibilita’ di costituirsi parte civile contro le aggressioni. Perche’ l’universita’ e’ inclusivita’, apertura, democrazia, mai violenza”, ha concluso.
Nel pomeriggio la ministra aveva telefonato al rettore dell’Ateneo, Riccardo Zucchi, allo stesso professore, Rino Cascella, e al prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro. “Le Università – afferma Bernini dopo il blitz degli studenti pro Pal durante una lezione – non sono zone franche dove è consentito interrompere lezioni o aggredire professori. Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva”.
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