Secondo il senatore Valditara (peraltro docente universitario) “è importante avanzare proposte forti di rilancio, fondate su 5 eccellenze: 1) un fondo per contratti individuali integrativi per premiare i professori e i ricercatori che per qualità della didattica e della ricerca siano particolarmente meritevoli; 2) un significativo stanziamento di risorse per le borse di studio per gli studenti più bravi; 3) un fondo, extra Ffo (Fondo di finanziamento ordinario) per premiare le 10 università migliori, al fine di creare anche in Italia poli accademici di eccellenza (la vera carenza del nostro sistema); 4) un fondo per finanziare 100 progetti di ricerca strategici; 5) un fondo speciale per chiamare in Italia 500 professori stranieri che siano nei rispettivi campi delle eccellenze”.
Interventi che necessitano di risorse consistenti: dove recuperarle? Valditara punta a “tagliare” i tagli previsti nella Finanziaria dello scorso anno e razionalizzare la spesa pubblica: “Con queste cinque misure che costerebbero circa la metà di quanto stanziato in Germania dalla Merkel (quasi 2 miliardi di euro l’anno) decollerebbe realmente il nostro sistema universitario” assicura il senatore secondo il quale oltre a questi interventi “è indispensabile una drastica riduzione dei tagli all’Ffo previsti nella manovra dello scorso anno”. In definitiva: “Le risorse per coprire gli investimenti in ricerca si possono trovare – afferma – all’interno di una spesa pubblica di 830 miliardi di euro, tagliando spese improduttive per un ammontare pari a poco più dello 0,1%, ovvero con tasse di scopo come quelle sui tabacchi lavorati”.
Manuel Massimo