Ad essere testimoni del loro malcontento il Consiglio di Amministrazione dell’Università Statale di Milano che ieri è stato sospeso dopo l’irruzione di circa 50 studenti dei collettivi che protestavano contro “l’aumento fuorilegge delle tasse universitarie”.
I ragazzi, prima dell’interruzione della riunione, hanno anche proposto una soluzione per invertire la rotta, consegnando ai professori un bollettino postale con cui devolvere il 10% dei “loro ricchi stipendi” oltre a minacciare una class action contro l’ateneo.
“Concordiamo sul dissesto economico dell’ateneo”, hanno cercato di spiegare gli studenti mentre i membri del Cda lasciavano l’aula, “ma le risposte sono diverse: loro puntano ad alzare le tasse e diminuire i servizi, noi a fare il contrario sull’esempio di Firenze dove la prima retta è stata tagliata dell’85%”. Taglio del 90% delle tasse e raddoppio dei fondi per il diritto allo studio e la ricerca è la proposta dei collettivi, da finanziare con il 10% dello stipendio dei docenti nelle fasce di retribuzione più alte, il 50% dello stipendio ottenuto dai professori con attività esterne, prepensionamento dei docenti tra i 65 e 70 anni e con il blocco delle consulenze e degli incarichi straordinari.
“Gran parte delle cose che avete detto non sono vere”: è stato il commento del rettore Enrico Decleva, che non ha voluto per il resto rispondere alle domande degli studenti, prima di sospendere la seduta.