«Abbiamo bisogno di affiancare alla sede attuale, prestigiosa ma intoccabile per il suo valore storico e architettonico, una dépendance che consenta di ospitare un maggior numero di studenti», ha detto Parovel, prospettando diverse ipotesi, a partire dall’innalzamento di almeno due piani dell’aula interrata, progetto che richiede però una variante del piano regolatore. Primo obiettivo della ricerca di nuovi spazi, compreso un teatro per concerti, è il mantenimento dell’attuale livello di qualità dell’insegnamento nel contesto di un’evoluzione didattica che in Italia porterà all’impegno dei conservatori nell’elaborazione di corsi universitari e alla nascita dei licei musicali nel 2010.
Dal canto suo l’assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen ha confermato l’appoggio alle realtà formative musicali presenti sul territorio: «Anche in vista di questi sviluppi, abbiamo inserito i conservatori del Friuli Venezia Giulia nella Conferenza sul diritto agli studi universitari», ha detto l’assessore, ricordando che l’attuale amministrazione regionale si è contraddistinta per l’impulso dato alla ricerca umanistica, sostenendo l’attività di ricerca e lo sviluppo di questi istituti.
L’assessore Rosolen ha quindi confermato al direttore Parovel pieno sostegno della regione a fronte della programmazione degli investimenti che il “Tartini” intende fare per raggiungere l’ampliamento dei propri spazi operativi e ha chiesto al direttore precise indicazioni sulle possibilità che si offrono a Trieste in questo momento. Il “Tartini” fa, infatti, parte dei sottoscrittori del programma quadro per l’edilizia universitaria e nel corso dell’ultimo tavolo di lavoro è stato deciso di procedere alla definizione delle priorità per i prossimi anni. La pianificazione coinvolge anche i conservatori di Udine e Trieste e Parovel si è impegnato a valutare, entro quella data, le scelte possibili per dare al Conservatorio triestino nuove aule e un teatro che ospiti i concerti organizzati dall’istituto e consenta agli studenti di fare pratica su un terreno più consono alle loro prospettive di vita e di carriera.
Manuel Massimo