Arte intesa come percezione dei sensi, come voglia di fare gruppo partendo dall’espressione di se stessi. “Ciò che abbiamo voluto fare è creare dei legami tra noi per poi mostrarli e lasciare una traccia. Un percorso emozionante che speriamo possa impressionare positivamente anche i visitatori” ci ha spiegato la prof. Antonini. Inizialmente, Legami, doveva essere un libro che poi si è trasformato in un gioco: “Una scatola magica contenente pietre, isole e tessere realizzate con tutti i nostri lavori e le immagini del laboratorio. Incastrandole tra loro danno luogo a costruzioni fantastiche e insoliti paesaggi” ha continuato la Antonini.
Una giornata rivolta proprio a tutti: dai più piccoli agli anziani affinchè ognuno possa contribuire alla realizzazione di queste strutture che, naturalmente, sono corredate di istruzioni per l’uso fatte da tutti gli scritti prodotti in laboratorio e che conducono il lettore in un percorso misterioso ma decifrabile. “La didattica è soprattutto relazione, ritengo importante poter interagire con il pubblico attraverso il mio corso. Per questo regaleremo le nostre tessere a chi lo vorrà così da poter costruire le proprie strutture” ha concluso la professoressa.