«Una vera revisione della spesa pubblica – commenta Orezzi – dovrebbe cominciare dall’azzeramento del finanziamento pubblico a scuole e università private, come peraltro previsto dalla nostra Costituzione. In questo momento tagliare altre risorse alle università e regalare 200 milioni alle scuole private sarebbe gravemente irresponsabile e letteralmente fuori dal mondo. Dopo anni di tagli, di attacchi alla scuola e all’università pubbliche non siamo disposti a tollerare il taglio di un solo centesimo. Se verrà sferrato questo gravissimo attacco risponderemo e lanceremo una vasta mobilitazione in ogni scuola e in ogni ateneo. Siamo fermi e determinati: l’università pubblica non sarà ancora una volta carne da macello».
«Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato: così dispone l’art. 33 della Costituzione», ha dichiarato Daniele Lanni, Portavoce della Rete degli Studenti Medi. Dopo l’accanimento dell’ormai ex Governo Berlusconi su scuola e università pubbliche, è semplicemente irrazionale colpire nuovamente questo settore e andare a premiare le scuole private. Ma il Governo ha presente in che mondo viviamo? Ha presente in che condizioni sono le scuole e le università italiane o vive in un altro pianeta? Che abbia il coraggio di spiegare agli studenti italiani perché vuole regalare 200 milioni di euro ad istituti privati quando sempre più famiglie non riescono a sostenere i costi di università e scuola».
«Vorremmo inoltre capire quanto si sta discutendo sul possibile accorpamento di alcuni enti di ricerca. E’ assurdo che tutto questo si debba apprendere da giornali e siti internet. Il Governo non vive in un mondo parallelo, deve svelare quali provvedimenti intende intraprendere anche in questo campo e lo deve fare prima che siano approvati», ha infine chiesto l’Udu.