Il sondaggio che stupisce tutti: "In Italia 6 scienziati su 10 credono in Dio"

Cari scienziati, credete in Dio? La risposta è sorprendente. Il 57 % degli scienziati italiani oggi non fa fatica a raccontare di credere in Dio, e non vede contraddizione tra la propria fede e un lavoro fatto principalmente usando la ragione. Nel resto d’Europa le cose non cambiano. Un sondaggio internazionale tra gli scienziati, infatti, dimostra che gli screzi tra chiesa e mondo della ricerca non sono riusciti a intaccare la fede in una vera e propria “entità superiore”. Dalla Turchia all’India, dall’Italia ad Hong Kong: la Rice University ha lanciato il sondaggio che tutti, prima o poi, avremmo voluto fare: cari scienziati, credete in Dio?
Dopo la Turchia, India e Taiwan (con un tasso di scienziati credenti rispettivamente dell’85, 79 e 74 %) l’Italia si piazza al quarto posto in classifica, tra gli 8 Paesi sottoposti a censimento) a dichiarare la propria fede in Dio anche all’interno dei laboratori.
Sono quasi 1.500 i fisici e biologi intervistati: ma il risultato è univoco. Non c’è niente di strano nel conciliare i due aspetti: fede e scienza. “E non dobbiamo nemmeno pensare che la scienza sia il dominio della libertà, in contraddizione con la religione”, spiega a Repubblica Gianpaolo Bellini, fisico dell’Università di Milano e dell’Istituto di fisica nucleare. “Quando studio un fenomeno naturale e mi convinco che sia vero, a quel punto devo accettarlo e basta”.
“Sono un fisico delle particelle elementari – continua Bellini – e credo che una logica così enormemente estesa non possa essere casuale. Dietro alla forma e all’ordine dell’universo c’è, secondo me, un input. Se alcuni dati della natura fossero stati anche solo minimamente diversi da quel che sono, la vita sulla Terra non sarebbe stata possibile”.
Tra i Paesi censiti, sembrano pensarla diversamente Stati Uniti, Gran Bretagna e, soprattutto la Francia, dove la percentuale di scienziati atei è del 51 %, contro il 25 % di agnostici e il 24 % di credenti. Ma la ricerca, ne siamo sicuri, continuerà a far discutere.

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