Sigarette elettroniche, arriva il primo studio in Europa: riduce del 55 % il vizio

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Sigarette elettroniche sì, sigarette elettroniche no. Da quando sono entrate nelle abitudini fisse dei fumatori italiani, è questo il dilemma che tormenta milioni di persone. A chiarire la situazione arriva lo studio condotto da Riccardo Polosa, direttore del Centro prevenzione e cura del Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

L’indagine, la prima in Europa sulla sicurezza della sigaretta elettronica, parla dell’ecigar in chiave positiva. “La nicotina e’ una sostanza stimolante per il cervello che dà dipendenza, ma non è la causa di tumori o disturbi cardio circolatori che sono causati dalla combustione del tabacco nelle sigarette tradizionali – ha ricordato Polosa -. Quindi le sigarette elettroniche, pur contenendo nicotina che dà dipendenza, è un’alternativa molto meno dannosa alle sigarette tradizionali. Credo importante quindi invogliare i fumatori a smettere o passare a metodi a basso rischio per evitare il fumo di sigaretta”.

Nello specifico lo studio condotto dall’Università di Catania ha monitorato la variazione delle abitudini di 40 fumatori che non avevano nessuna intenzione di smettere. Il 32 % dei partecipanti ha riscontrato una diminuzione di almeno la metà nel numero di sigarette fumate al giorno, da 25 fino a 6 sigarette tradizionali. Il 22 % degli esaminati, poi, ha completamente eliminato le sigarette tradizionali. La diminuzione complessiva, quindi, si attesta intorno al 55 %.

Buone notizie, dunque, per i fumatori italiani, soprattutto considerando che oltre il 70 % dei fumatori non ha alcuna intenzione di togliersi il vizio.

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