«È un progetto caratterizzato da un elemento ben preciso – spiega Profumo – la ripresa dell’Italia parte dal Mezzogiorno, non più avvertito come una zavorra per il Paese, ma come un’opportunità». La partita dell’Europa, precisa il ministro, «vale circa un miliardo e mezzo. Ma al di là delle cifre, conta anche il nuovo rapporto tra ministero e scuole, università e ricerca.
I progetti dovranno nascere insieme, non si tratterà, da parte del ministero, di autorizzare ma piuttosto di collaborare», così le scuole avranno «un’autonomia responsabile che si declina in quattro punti: una valutazione di tipo propositivo; un diverso governo delle scuole, passaggio obbligato nel momento in cui si afferma un nuovo concetto di responsabilità; autonomia finanziaria e gestionale; diverso reclutamento degli insegnanti».
Per quanto riguarda il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, Profumo spiega di pensare «a una sorta di tessera a punti di attività formative, che vanno dall’infanzia fino a un’età avanzata, e che ognuno può utilizzare anche in funzione delle diverse esigenze del territorio».
Sui costi della scuola, il ministro osserva che serve «un ripensamento», «prendiamo il caso dei libri scolastici – aggiunge – si possono prendere a prestito dalla scuola e poi riportarli». Il piano per la scuola, fa sapere infine Profumo, «a fine gennaio lo presentiamo all’Ue. Si può partire nel giro di qualche mese».
Fonte: Ansa