Da quest’anno accademico quindi è attivo il Diploma Accademico di secondo livello in Restauro abilitante alla professione di Restauratore di Beni Culturali. “Una grande vittoria per le Accademie, un riconoscimento che conferisce prestigio e sancisce il grande valore delle nostre istituzioni nel campo della conservazione dell’arte” il commento orgoglioso del direttore Giovanna Cassese (in foto).
Una storia lunga -per la verità- quella che unisce il restauro e l’Accademia partenopea che, con l’accreditamento conferito, è ad oggi una delle poche istituzioni nazionali (con Firenze e Roma) ad offrire un percorso formativo di alto livello teorico e pratico e condurre gli allievi fino all’esame finale abilitante alla professione di restauratore di beni culturali.
Gli allievi di Napoli hanno restaurato tra le tante opere, il monumentale gesso della Crocefissione di Augusto Perez, i calchi del fregio del Partenone allestiti presso l’Aula Magna dell’Istituto e le loro attività di restauro varcano anche i confini di via Costantinopoli, in ultimo sono impegnati nella manutenzione ordinaria della collezione farnesiana allestita presso il Museo Archeologico di Napoli.
Il nuovo corso, a numero chiuso per 10 allievi e caratterizzato da una didattica laboratoriale con oltre duemila ore di discipline tecniche, prevede tre percorsi formativi:
– percorso formativo professionalizzante in materiali lapidei e derivati e superfici decorate dell’architettura;
– percorso formativo professionalizzante per manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile, manufatti scolpiti in legni, arredi e strutture lignee, manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti
– percorso formativo professionalizzante in materiali e manufatti ceramici, vitrei, organici; materiali e manufatti in metallo e leghe.
i.b.