“Non abbiamo sottoscritto l’intesa – ha spiegato Pantaleo – perché insufficiente a recuperare il potere d’acquisto dei salari, perché non propone nessuna soluzione al problema del precariato e non risponde alle attese del mondo della scuola sul versante professionale”.
“Vanno rimesse radicalmente in discussione – ha detto Pantaleo – tutte le politiche del governo in materia di istruzione. Vogliamo che si torni a parlare di investimenti e ribadiamo che i diritti del mondo del lavoro non possono essere considerati merci”.
Il risultato del referendum per Guglielmo Epifani “è di grandissimo significato: è evidente che i lavoratori della scuola vogliono poter decidere su ciò che li riguarda. Soprattutto nella scuola – ha evidenziato Epifani – si esprime la contraddizione dell’azione di governo: non si può dire vogliamo efficienza, formazione, innovazione e poi pensare che 60 euro al mese di aumento rappresentino il volano per farlo”.
“Per non parlare del capitolo precari: poiché sono previsti tanti pensionamenti si sarebbe potuta fare una programmazione delle uscite per rinnovare il corpo docente. Invece i provvedimenti della Gelmini stanno determinando soltanto una situazione di caos nelle scuole”.
Manuel Massimo