Mancano meno di una settimana all’arrivo del colonnello Gheddafi, atteso in Italia il prossimo 10 giugno. Forse proprio in quei giorni è previsto il conferimento della laurea honoris causa in Giurisprudenza. Le motivazioni che spingono l’ateneo sardo a “laureare” il colonnello libico non sono ancora chiare e vaghe dichiarazioni provengono dal preside della facoltà di giurisprudenza di Sassari, Giovanni Lobrano.
“Anche se ho proposto io la cosa e ho votato a favore – precisa il preside – non posso definirla come una mia iniziativa ma sicuramente la proposta in facoltà l’ho fatta io. Prima ne ho parlato con alcuni colleghi anziani e poi con il Magnifico rettore, Alessandro Maida. In particolare, ci siamo fatti carico di renderci conto se ci poteva essere una disponibilità, una attenzione politico-diplomatica per l’iniziativa”.
A militare in prima linea contro l’iniziativa dell’Università di Sassari i Radicali, che chiedono al Senato accademico di non dar seguito alla proposta. “Decine di iniziative spontanee di docenti sassaresi e non – sottolinea Antonella Casu, segretario dei Radicali italiani – hanno rafforzato il fronte di chi pratica l’onestà intellettuale contro le accondiscendenze di regime. Conferire la massima onorificenza accademica italiana a un leader non democratico sarebbe una ferita alla tradizione e reputazione dell’Università italiana nonché un elogio della dittatura”.
L’appello, con la lista dei sottoscrittori, sarà inviato per conoscenza anche al rettore dell’Università di Sassari e ai ministri Mariastella Gelmini e Franco Frattini a cui tre settimane fa i senatori Radicali hanno rivolto un’interrogazione parlamentare. Linea dura anche dalla Destra di Francesco Storace.“Ciò che veramente mi indigna – sottolinea il leader del partito – è il fatto che l’Università di Sassari voglia conferirgli una laurea honoris causa e vorrei proprio sapere cosa ne pensa il ministro Gelmini. Ho chiesto più volte pubblicamente – ha concluso il leader della Destra – che la Gelmini si pronunciasse ma c’è il silenzio più assoluto, perché con Gheddafi bisogna farci affari”.