E però, insiste Sacconi, «il punto vero è che sindacati e imprese, dopo aver firmato l’accordo, non possono cedere. Siamo rispettosi dell’autonomia delle parti, ma non indifferenti agli esiti». Tradotto in pratica, «abbiamo messo sul piatto la detassazione del salario variabile. Ma nella misura in cui le parti la usano: altrimenti – avverte il ministro – dovremmo ripensarci. In autunno ci devono dimostrare che l’egualitarismo non rientra dalla finestra dopo essere uscito dalla porta. Ne va della produttività e soprattutto del riconoscimento del diritto dei lavoratori a una giusta retribuzione. In questo ci confermiamo una coalizione laburista».
Sacconi, nell’intervista, parla anche degli asili nido e del «grande piano di diffusione delle cosiddette mamme di giorno» e annuncia misure sulla formazione: «Realizzeremo una cabina di regìa per integrare apprendimento scolastico e lavoro, rafforzando il Progetto Excelsior Unioncamere per individuare il fabbisogno di specifiche professionalità. Ma vogliamo anche dare valore agli Uffici di Placement nelle Scuole e nelle Università».