Le parti, perciò, dovranno confrontarsi su come si applicherà concretamente nella scuola primaria la novità del maestro unico, quali saranno le concrete ricadute sul personale, in che modo sarà strutturato il tempo pieno, quale soluzione è stata individuata per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria.
Il confronto riguarderà anche le ore di lezione (tempo scuola) e il tempo prolungato nella secondaria di primo grado, l’accorpamento tra scuole, la riorganizzazione degli istituti tecnici e professionali (tema che sarà trattato anche in un incontro specifico già fissato per martedì 23 settembre), in che modo si procederà alla revisione delle classi di concorso e alla riconversione professionale e quali saranno gli effetti che questi provvedimenti avranno sul personale della scuola.
Guerra di cifre. «Da alcuni giorni il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sta utilizzando, a sostegno delle proprie posizioni, percentuali e riferimenti quantitativi che lasciano intendere di poggiare su basi certe». Lo afferma il segretario generale della Flc (Federazione Lavoratori della Conoscenza) Cgil, Enrico Panini, che aggiunge: «In realtà la situazione, a partire dai fondamentali, non è quella descritta dal ministro ed è particolarmente grave che i cittadini possano formarsi le proprie convinzioni a partire da informazioni errate».
La spesa reale. Panini porta alcuni esempi: «Il ministro ha detto che la spesa per la scuola è fuori controllo». La Flc risponde che «non è vero. In questi anni la spesa per la scuola è costantemente diminuita. I dati del Miur – spiega Panini – rivelano che negli anni ’90 la spesa era il 3,9-4% del Pil, ora è il 2,8%».
Più studenti o meno docenti? All’affermazione della Gelmini che «aumentano gli studenti», la Flc ribatte sostenendo il contrario: «Dall’anno scolastico 2001/2002 a quello 2007/2008, gli alunni sono costantemente cresciuti mentre i docenti sono diminuiti del 4-5%, sempre secondo i dati del Ministero».
Manuel Massimo