Test di ingresso non selettivi che consentono ai docenti di valutare la preparazione dello studente, supportando eventuali lacune. I test non precludono l’iscrizione all’anno accademico, ma consenono di mettere a fuoco gli obblighi formativi che lo studente dovrà assolvere durante il primo anno di immatricolazione.
Al progetto aderiscono già 19 Facoltà di Scienze politiche – su 35 – e 16 avvieranno il test nazionale di autovalutazione a partire dal prossimo settembre: oltre a Firenze, Aosta, Bari, Cagliari, Cosenza, Forlì, Macerata, Messina, Milano, Napoli Seconda, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Salerno e Trieste.
La data stabilita è il 16 settembre: alle 10.30 la prova si svolge contemporaneamente in tutti gli atenei, tranne che nelle sedi di Forlì, Milano, Napoli Seconda, Padova, dove viene svolta in altre date, per via informatica. I testi delle prove sono stati elaborati in comune a livello nazionale.
“Il test, che permette la valutazione dei livelli d’ingresso degli studenti e l’adozione di eventuali opportuni interventi didattici mirati – spiega Franca Alacevich, preside della Facoltà fiorentina ‘Cesare Alfieri’ e presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Scienze politiche – consente agli studenti di partecipare alla prova in una qualunque delle sedi aderenti chiedendo poi il riconoscimento del punteggio ottenuto.
Ciascuna sede stabilisce comunque in piena autonomia – come già accade per altre Facoltà – il livello richiesto per il superamento della prova, per cui può accadere che una prova sufficiente per una sede non lo sia per un’altra. La prova è obbligatoria ma non selettiva, e indipendentemente dall’esito l’immatricolazione è possibile, eventualmente con qualche obbligo formativo aggiuntivo (OFA)”.