Una maturità più semplice? Forse sì. Le prime impressioni degli studenti sulla riforma appena varata dal Consiglio dei ministri sembrano positive. Secondo un sondaggio lampo di Skuola.net che ha coinvolto circa 500 maturandi, il 51% approva la nuova formula dell’esame, mentre solo il 26% resta legato al modello tradizionale. Per uno su quattro, invece, il cambiamento sarà poco percepibile.
Il nuovo colloquio orale raccoglie i maggiori consensi: quattro materie (stabilite dal ministro a gennaio e non sorteggiate), e la bocciatura per chi decidesse di non presentarsi all’interrogazione. Su questo punto gli studenti sono chiari: il 71% ritiene giusto il provvedimento.
Più sfumate le opinioni sulle altre novità. Due terzi dei maturandi vede positivamente la riduzione delle materie all’orale e la cancellazione dei materiali preparati dalla commissione: una scelta che dovrebbe rendere l’esame meno stressante. Ma non mancano i dubbi: il 19% teme che concentrarsi su poche discipline possa rendere le domande più approfondite e quindi più difficili.
Perplessità anche sulla riduzione del numero dei commissari, che scenderanno da sette a cinque. Solo il 32% crede che la riforma renderà l’esame più facile, mentre il 28% teme che i docenti possano essere più esigenti. Per il restante 40% l’impatto sarà minimo.
Il dibattito tra gli studenti resta acceso. C’è chi accoglie con favore le novità – “È giusto valutare il percorso, non immagini fuorvianti” – e chi teme confusione: “Senza documento cosa si fa? Interrogazione su tutto? Che caos”.
Torna anche il sogno della tesina, mai escluso del tutto. Molti ragazzi vedrebbero di buon occhio il ritorno a un elaborato personale: “Alla fine scegli un argomento che ti piace e lo colleghi alle varie materie. Potrebbe persino diventare divertente”, scrive uno studente.
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