Dopo le richieste di Siracusa per evitare i tagli dei corsi di laurea in Scienze dei beni culturali e in Tecnologia applicata al restauro, annunciati dal rettore di Catania Antonino Recca, il sottosegretario ha sottolineato – durante un incontro tra i vertici istituzionali interessati alla “querelle” con l’ateneo di Catania – che sosterà le richieste dell’ateneo siciliano. Il vero obiettivo non è tagliare, ma migliorare l’offerta formativa. “Se i beni culturali sono i nostri pozzi petroliferi soprattutto nel Mezzogiorno – ha detto Pizza – allora dobbiamo investire in questo settore. In tal senso vi sosterrò al massimo”.
Il sottosegretario resta comunque un vivo sostenitore del principio di un decentramento virtuoso delle università, definito “il dato più significativo della legge Ruberti (legge dell’Autonomia) e una necessità per il Paese”.
Pizza ritornerà a parlare del problema “tagli” martedì, di nuovo a Siracusa, insieme al ministro Mariastella Gelmini. Il mezzogiorno, infatti, fatica a stare dietro questa legge e non sono pochi quelli che vedono in questi tagli un ulteriore colpo alla propria città. “Le ragioni economiche – ha sottolineato il sindaco Visentin – da sole non bastano a motivare la riduzione della presenza universitaria a Siracusa. Se c’è altro, siamo pronti a discuterne, ma noi riteniamo che i corsi devono essere rilanciati anche con una forte specializzazione”.