La "pazza idea" del Politecnico: corsi di lingua inglese per gli studenti

Una pazza idea, o forse no? Dopo un anno e mezzo di passaggi, toccherà alla Consulta esprimersi sulle legittimità della proposta dei corsi in lingua inglese al Politecnico di Milano, per le lauree magistrali e i dottorati.

Nel 2013, la scelta dell’Università, in vista di un’istruzione internazionale e all’avanguardia, è stata però bocciata da una sentenza del TAR. Da lì sono partiti una serie di ricorsi, e contro-ricorsi, anche con l’intervento del Ministero dell’Istruzione. Risultato? La questione ora passa alla Consulta, dopo l’ultimo passaggio al Consiglio di Stato.

Prima di passare alla decisione definitiva, però, il Consiglio di Stato si è espresso sul nocciolo centrale della diatriba: il Politecnico, da parte sua, ha fatto una scelta del tutto legittima con la legge di riforma dell’Università del 2010; ma allo stesso tempo c’è bisogno di analizzare nel dettaglio alcuni profili di quella stessa legge, che potrebbero presentare punti potenzialmente contrari alla Costituzione.

La scelta della Consulta riguarda il futuro del mondo universitario italiano. Ma gli ostacoli, secondo i giudici, sono molti. In primis la tutela delle minoranze linguistiche. Ma anche lo scontro con gli articoli 3 e 33 della Costituzione. Insomma, la strada è ancora lunga. Oggi, oltre un quarto dei corsi al Politecnico è ancora in Italiano: si aspetta l’ok definitivo per la svolta.

Raffaele Nappi

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