Tragedia nella notte nel cuore della movida palermitana. Un ragazzo di 20 anni, Paolo Taormina, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa mentre cercava di sedare una rissa nei pressi del Teatro Massimo, in via Spinuzza. L’omicidio è avvenuto intorno alle 3:30, davanti al locale “’O Scruscio”, gestito dai genitori della vittima. Secondo una prima ricostruzione riportata da Ansa, un gruppo di giovanissimi avrebbe iniziato a litigare tra i tavolini del pub, scatenando una violenta rissa. Fermato, nel rione Uditore, il presunto omicida. Si tratta i un giovane, era in casa assieme alla compagna.
Paolo sarebbe intervenuto per calmare gli animi. Sembrava che fosse riuscito a riportare la calma, ma improvvisamente uno dei membri del gruppo ha estratto una pistola e ha sparato a distanza ravvicinata, colpendo il ragazzo alla fronte.
Dopo il colpo, il branco si è dato alla fuga a bordo di alcuni scooter.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e tre ambulanze. Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle numerose videocamere di sorveglianza presenti nella zona. La scena, avvenuta davanti a decine di giovani, sarebbe interamente ripresa.
La madre della vittima, distrutta dal dolore, ha urlato tra la folla: “Ma come si fa? Qual è la motivazione? Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza”. Intorno a lei, parenti e amici hanno cercato di consolarla. Molti giovani si sono fermati davanti al locale, uno dei punti nevralgici della movida palermitana.
La zona, conosciuta come “Champagneria”, è frequentata ogni weekend da migliaia di ragazzi che sostano davanti ai locali per bere e socializzare. Negli ultimi anni non sono mancati episodi di violenza: risse, scazzottate e interventi delle forze dell’ordine sono frequenti. Proprio in via Spinuzza, nell’agosto 2024, la polizia aveva fermato due giovani a bordo di un ciclomotore, trovando una pistola Beretta con matricola abrasa, un proiettile calibro 38, hashish e mille euro in contanti.
Le forze dell’ordine, soprattutto negli ultimi due anni, hanno intensificato i controlli nella zona con operazioni denominate “Alto impatto”, volte a identificare i frequentatori e multare i locali per occupazione abusiva di suolo pubblico e altre violazioni amministrative.
Leggi anche altre notizie su CorriereUniv