Un caso avvenuto lo scorso febbraio in un liceo di Palermo continua a far discutere. Come riporta L’Avvenire, un docente di storia e filosofia è stato sospeso per tre giorni, con conseguente decurtazione dello stipendio, dopo aver invitato una studentessa a riflettere sul significato del crocifisso rovesciato che portava al collo.
La ragazza, dichiarandosi “satanista”, aveva chiesto al professore di trattare in classe il tema dei seguaci del diavolo. Successivamente, aveva preteso la rimozione dei crocifissi presenti nell’aula. L’insegnante, oltre a suggerire all’alunna di portare il simbolo sotto il maglione in segno di rispetto verso gli altri, aveva messo in guardia gli studenti dai rischi legati a pratiche sataniche.
La preside ha ritenuto che il comportamento del docente avesse violato la dignità della studentessa e la riservatezza dei suoi dati religiosi, avviando il provvedimento disciplinare. Il ricorso presentato al tribunale del Lavoro è stato respinto. Il giudice ha parlato di «grave negligenza» e di accostamenti «offensivi e discriminatori», condannando l’insegnante anche al pagamento di 3.000 euro di spese legali.
Di fronte alla vicenda, l’Associazione internazionale esorcisti (Aie) ha espresso un giudizio severo, parlando di un vero e proprio «rovesciamento culturale» in cui «chi denuncia il male rischia di essere accusato di discriminazione». In una nota, l’Aie denuncia la crescente attrazione di alcuni giovani verso simboli e pratiche sataniste, definiti «un inganno che nasconde il disprezzo per la personae la vita». Gli esorcisti mettono in guardia contro la retorica che descrive Satana come una figura positiva o liberatoria: «Nulla di tutto questo è vero».
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