«I fatti di cronaca più o meno recenti- ha affermato il rettore Alberto Tesi – dimostrano che da idee intolleranti e razziste possono scaturire gesti di odio gravissimo. I principi irrinunciabili del pluralismo e dell’indipendenza da ogni condizionamento ideologico che ispirano anche l’azione dell’Università devono prevalere su ogni iniziativa che suoni come una minaccia alle persone e alla tolleranza».
Il rettore ha fatto riferimento all’elenco di 163 docenti universitari accusati di essere «devoti» a Israele, comparso sul sito neonazista «holywar». I cognomi sono stati raggruppati sia in ordine alfabetico che in base alla provincia dove sono più diffusi. I patronimici, definiti «i cognomi degli ebrei e dei falsi convertiti», sono raccolti in liste diverse per ciascuna delle zone ritenute a maggiore diffusione.