Occupazione femminile, tasso al 47,2%, poche donne ai vertici

Anche in ambito universitario si e’ verificato un incremento di quote al femminile: mentre negli anni ’60 le donne erano circa 70.000, oggi si attestano oltre il milione, distinguendosi anche nei corsi di laurea a maggioranza maschile con risultati migliori.
Tra il 2008 e 2010 e’ diminuito anche dal punto di vista qualitativo il lavoro delle donne con professioni meno qualificate e un tasso di occupazione in declino soprattutto per le giovani, sia a causa delle difficolta’ in ingresso sia per la nascita dei figli.
Anche l’universita’ Bocconi di Milano conferma con la sua ricerca l’esigenza di una ‘cultura di genere’. Secondo i dati raccolti infatti l’81% delle donne riconosce come disagio per i figli la presenza di una mamma lavoratrice, mentre il 64% e’ convinto di non poter instaurare lo stesso tipo di rapporto con il figlio avendo un’attivita’ lavorativa.
Ma i buoni esempi non mancano: tra i promotori di una cultura di inclusion non solo Sodexo, ma anche Nestle’, Luxottica, Legacoop e Intesa San Paolo che hanno preso parte alla tavola rotonda portando esempi concreti di ‘buone pratiche’ messe in atto all’interno delle proprie realta’ per un equilibrio di genere. Una politica di genere, secondo Nadia Bertaggia, direttore risorse umane Sodexo ”si riassume in tre parole chiave: conoscenza, metodo e meritocrazia.
La cultura della diversita’ non e’ qualcosa che si improvvisa bisogna indurla e per indurla serve tempo. In Sodexo l’85% della forza lavoro e’ donna e la nostra sfida e’ scovare tra loro i veri talenti”
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