Dal 1° novembre 2025 sarà Virgilio D’Antonio a guidare l’Università degli Studi di Salerno. Professore ordinario di Diritto costituzionale, D’Antonio è stato eletto con oltre il 50% dei voti, al termine di una campagna elettorale partecipata e costruita nel segno della condivisione. Succede a Vincenzo Loia, rettore dal 2019.
“Saranno anni di grande responsabilità per la costruzione degli anni a venire” – ha dichiarato D’Antonio, sottolineando come il mandato che sta per iniziare rappresenti una fase cruciale per il futuro dell’Ateneo. Tra i temi centrali, il rapporto con il territorio, l’innovazione digitale, il rafforzamento del diritto allo studio e la centralità degli studenti nella vita accademica. “Gli studenti sono la parte più viva della comunità universitaria e vanno tutelati”, ha ribadito il rettore, parlando della necessità di valorizzare il ruolo attivo degli iscritti all’interno dell’istituzione.
Particolare attenzione è stata riservata anche al tema dell’orientamento universitario: “La scelta dell’università è complessa e non bisognerebbe farla a 18 anni su due piedi, ma con più solidità – ha spiegato –. A 18 anni si è uno scrigno di competenze e di sogni, con una serie di condizionamenti complessi da comprendere. Quindi ci vogliono consapevolezza e serenità: non è detto che la scelta iniziale sia quella giusta”. Lo stesso D’Antonio ha raccontato di aver inizialmente pensato a medicina, prima di scegliere giurisprudenza: un esempio, dice, di come “la consapevolezza arrivi anche grazie al confronto e all’esperienza”.
Sul piano strategico, il nuovo rettore ha evidenziato una visione fortemente orientata all’apertura internazionale: “Oggi un’università o è internazionale o è chiusa e debole. E noi siamo l’università del Mediterraneo, fortemente inseriti nel contesto geografico. Questo significa guardare a poli di internazionalizzazione – come il Nord Africa – che chiedono formazione, e verso i quali dobbiamo costruire progetti concreti”. Per D’Antonio, l’ateneo deve saper personalizzare la ricerca e progettare percorsi formativi capaci di rispondere alle nuove esigenze globali e locali, puntando sulla cooperazione culturale e scientifica.
Con l’avvio del nuovo mandato, l’UNISA si prepara a scrivere una pagina nuova, nel segno della responsabilità, del dialogo e della crescita condivisa.
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