Escludendo versioni differenti di corsi già esistenti, sono 169 le nuove lauree attivate dagli atenei italiani in vista dell’anno accademico 2025/26. Si tratta di 81 lauree triennali, 87 magistrali e una professionalizzante, in 62 atenei diversi. Il Sole 24 Ore ha realizzato una mappa che analizza le novità nella proposta formativa universitaria italiana.
Le nuove lauree vertono quasi tutte sulle tematiche della salute, del digitale e del green. Le proposte di attivazione hanno ottenuto nei mesi scorsi il via libera del Consiglio universitario nazionale (Cun), aggiungendosi alle possibili opzioni per le nuove matricole che a breve dovranno decidere in quale università iscriversi. A questo si deve aggiunge che altri 4.500 corsi circa hanno adeguato i loro ordinamenti in funzione della riforma delle classi di laurea prevista dal Pnrr.
La tipologia più in voga
Tra gli atenei, quello più attivo è Enna Kore con 17 proposte di attivazione accettate dal Cun. Seguono la telematica San Raffaele di Roma con 7 e la Unical con 6. Poi c’è un quartetto con 5 novità a testa: Cagliari, Parma, Pisa e Roma Tor Vergata. Invece considerando le classi di laurea, tra le triennali spicca la cosiddetta “L/SNT/3” delle professioni sanitarie tecniche e, tra le magistrali, la “LM 51” in Psicologia.
Il trend di novità più seguito è quello del settore salute, forse anche per l’introduzione del semestre aperto per Medicina. Come rileva Il Sole 24 Ore, l’intero comparto sanitario registra 33 nuove lauree in avvio nel nuovo anno. Tra queste, 21 si riferiscono alle professioni sanitarie triennali, cinque alle professioni sanitarie magistrali, cinque a Medicina e due a Veterinaria. E ci sono da aggiungere alcune opzioni di Ingegnerie affini: tre corsi di Ingegneria biomedica (a Enna Kore, Roma San Raffaele e Campania Luigi Vanvitelli), uno di Ingegneria elettronica e biomedica (alla Mediterranea di Reggio Calabria) e uno di Ingegneria delle biotecnologie per la salute (a Siena).
Lauree su digitale e green
L’altro filone molto battuto sono i nuovi corsi sul digitale, che ricorre 11 volte, in varie tipologie: da Scienze sociali e dati digitali di Padova a Data analytics, Economia e Tecnologie digitali di Bergamo; da Innovazione organizzativa, digitale e amministrativa della Pa di Parma a Intelligenza digitale e gestione del cambiamento di Pisa. A questo gruppo si possono aggiungere le altre cinque attivazioni di intelligenza artificiale – da sola o abbinata all’Ingegneria informatica come fa la San Raffaele di Roma, all’Analisi dei dati per le scienze della salute come avviene alla Humanitas university o alla Chimica come succede a Urbino – e le quattro in data science.
Non ci sono però solo nuove richieste di attivazione. Nel nuovo anno accademico, per effetto della riforma delle classi di laurea contenuta nel Pnrr e destinata a evidenziare meglio gli sbocchi occupazionali, ci sono altri 4.502 corsi che hanno subito adeguamenti tabellari: i primi 2.372 in modalità semplificata; gli altri 2.130 in forma più complessa.
Aumento delle matricole
Proprio pochi giorni fa è stata diffusa la classifica Censis sulle università. È emerso che secondo i dati provvisori dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari, nell’anno accademico 2024/2025 si è registrato un sensibile incremento degli immatricolati, aumentati del 5,3% rispetto a marzo 2024. Nel lungo periodo si affermano i percorsi scientifici e sanitari. L’area disciplinare Giuridica, economica e sociale raggiunge il 35,4% delle immatricolazioni, grazie ai corsi di laurea in economia con il 43,1% delle nuove iscrizioni. Seconda per numero di immatricolazioni è l’area delle discipline Stem (28,6%, di cui il 42,6% nei corsi di ingegneria industriale e dell’informazione).
In terza posizione si colloca l’area Sanitaria e Agro-Veterinaria con il 18,4% di immatricolati (di cui il 66,7% in ambito medico-sanitario e farmaceutico). In quarta ed ultima posizione l’area Artistica, letteraria ed educazione (il 17,6% degli immatricolati, di cui il 29,1% ha scelto corsi di laurea del gruppo educazione e formazione). Nel corso di un quarto di secolo, tra gli anni accademici 2000-2001 e 2024-2025, il numero degli immatricolati è aumentato del 21,3%. Sono stati gli immatricolati dell’aree sanitaria e agro-veterinaria (+63,2%) e Stem (+42,8%) a registrare i maggiori incrementi percentuali.
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