Numero chiuso, dopo le ultime polemiche relative alle presunte irregolarità all’Università Tor Vergata, denunciata dall’UDU, ecco il commento al Corriere dell’Università di Rete della Conoscenza, che avvisa: “Un sistema che non funziona, va cambiato con urgenza”
Il 1 Ottobre 2014 chiudono le graduatorie a scorrimento per l’accesso a medicina: centinaia di posti rischiano di non venire assegnati per le falle del sistema del numero chiuso. La responsabilità è del meccanismo d’iscrizione previsto dal MIUR e nella scarsità di posti a disposizione, se da un lato infatti la mancata conferma da parte degli studenti della sede di immatricolazione rallenta le combinazioni, dall’altro i ritardi nell’aggiornamento delle liste, l’eliminazione del sistema della “conferma d’interesse” e l’alto numero di preferenze indicabili in partenza dagli aspiranti medici rendono reale il rischio di un’ulteriore restrizione all’accesso delle facoltà mediche.
“Sono problemi che si verificano ogni anno e che sono risolvibili solo con la volontà politica di cambiare radicalmente il sistema del numero chiuso – dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Nazionale -. Il numero di posti messi a concorso – già estremamente ristretto e inadeguato rispetto alle esigenze del nostro sistema sanitario – rischia concretamente di ridursi a causa delle mancate assegnazioni dei posti prenotati. Già in queste ore il numero di prenotati è molto maggiore rispetto a quello degli assegnati e il dato rischia di rimanere tale anche a ridosso della scadenza di Ottobre. Entro questa data il MIUR dovrebbe impegnarsi a convocare il tavolo di riforma sul numero chiuso per discutere concretamente delle proposte che possono rendere meno ingiusto ed escludente lo sbarramento all’accesso delle facoltà mediche!”
“Questi ritardi e le irregolarità che continuano a venire a galla nello svolgimento dei test, ultimo il grave caso di Tor Vergata dove non sono stati rispettati i criteri nella disposizione in aula dei candidati, non fanno che confermare che il sistema del numero chiuso non funziona e c’è l’urgenza di cambiarlo. – continua Danilo Lampis, coordinatore dell’Unione degli Studenti – Crediamo che il MIUR e il governo tutto debbano avere il coraggio di affrontare i problemi politici di fondo del sistema e non soltanto le modifiche tecniche per evitarne i cortocircuiti: il numero chiuso ad oggi lede il diritto allo studio e l’efficacia della sanità pubblica tutta, è necessario rivederlo radicalmente e su questo non sono ammissibili ritardi.”
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