Nanabianca, la start up delle start up

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Cosa ci vuole per avere successo con una start up? Un’altra start up.

Questa l’idea dei tre web architetti, Paolo Barberis, Alessandro Sordi e Jacopo Marello, che hanno deciso di aprire Nanabianca, un vero e proprio acceleratore d’impresa che aiuti a sviluppare, in tutti i passaggi necessari, le aziende nate dalla creatività di giovani intraprendenti.

Nanabianca è nata a Firenze nel 2012 e in poco più di un anno è riuscita a quadruplicare il suo investimento iniziale.

Seleziona le idee innovative, ne testa l’efficacia sul mercato, sviluppa i prodotti e fornisce i collegamenti per accedere ai finanziamenti. Insomma una start up delle start up. Uno strumento utilissimo per orientarsi e crescere in un settore che sta attirando attenzioni sia dal mondo dei privati che da quello istituzionale.

Le aziende vengono scelte con una precisa politica di recruiting e dei software dedicati. Si cercano idee originali, talenti e, soprattutto, la capacità di farli crescere. Il requisito essenziale per accedere ai programmi di Nanabianca, infatti, è la presenza nel team aziendale di almeno uno sviluppatore e la disponibilità a trascorrere dai due ai nove mesi negli studi fiorentini della start up, a stretto contatto con esperti del settore.

Lì le nuove aziende saranno seguite da un team dedicato, da esperti in area legale, marketing e fiscale, e usufruiranno di agevolazioni economiche per acquistare prodotti dai partner del progetto, tra cui Microsoft, Amazon e LcDigital.

L’obiettivo di Barberis e soci è quello di creare un ambiente favorevole alle start up per crescere e diventare realtà imprenditoriali solide. In questa direzione è stata creata, persino, una rete, il progetto “Microseed” di Club Italia Investimenti, con un altro acceleratore d’impresa, H-Farm, e i poli universitari di Milano e Torino, per un totale di oltre 60 start up e quasi 300 persone.

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