Anche grazie alle risorse per la gestione ordinaria degli istituti che, come comunicato di recente, sono state aumentate del 33%, passando da 200 a 240 milioni di euro. In passato, i 3.800 istituti in questione potevano contare sulla connessione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), che garantiva una connessione con un operatore a banda larga a spese del Miur. Questa convenzione, che copriva tra l’altro solo il 30% delle scuole, riguardava le connessioni per le sole segreterie scolastiche ed e’ stata stipulata nel 2006, a prezzi di mercato più elevati degli attuali. Finora il costo sostenuto dal Ministero e’ di 6 milioni di euro l’anno. La circolare del Miur, d’altra parte, ricorda il ministero, segue le recenti modifiche alla normativa introdotte dal Decreto legge n. 95 del 2012, secondo cui una serie di fondi gestiti in precedenza dal Ministero deve essere attribuita direttamente alle scuole, garantendo agli istituti maggiore autonomia e soprattutto maggiore flessibilità di spesa.
“Un meccanismo – spiega il Miur – che, insieme all’aumento dei fondi di funzionamento e alla possibilità di rivolgersi autonomamente al mercato, potrà garantire condizioni più vantaggiose di quelle assicurate da una convenzione ormai datata. Le scuole, quindi, potranno continuare a dotarsi di una connessione internet, scegliendo operatori e offerte che preferiscono, in ogni caso risparmiando sulle spese sostenute per il servizio.
In questo modo potranno gestire meglio i fondi a disposizione e far fronte alle diverse esigenze per il lavoro di tutti i giorni. Il fondo di funzionamento degli istituti comunque sarà opportunamente incrementato nel caso di istituti che, per motivi tecnici (digital divide), necessitano di connessioni più costose attraverso, ad esempio, collegamenti satellitari. Il Piano Scuola Digitale va dunque avanti – conclude il ministero – con l’impegno del Miur a non lasciare indietro nessuno”.
Fonte: Agi