Dopo un altro incredibile successo, «Campanile sera», tocco l’apice della carriera con «Rischiatutto». Messo da parte dalla Rai, tornò in auge come monarca assoluto del quiz grazie al lancio delle tv commerciali di Silvio Berlusconi dove restò per più di trent’anni. Lasciata “burrascosamente” Mediaset nello scorso inverno, era passato a Sky, pronto a rinnovare i fasti del quiz per l’emittente satellitare (ribattezzando il suo programma storico “Riskytutto”).
L’inossidabile Mike, oltre ad essere stato uno dei personaggi più imitati dai comici nazionali, era considerato il re della televisione, ma anche delle gaffe: notissime sono alcune sue battute («Ahi, ahi signora Longari…»), così bizzarre che l’hanno reso tanto popolare quanto il suo motto «Allegria!». Entrato fin da subito nella storia della tv, il re dei presentatori è stato immortalato in uno dei più noti saggi di semiologia: Umberto Eco nel 1961 tracciò un profilo indimenticabile del conduttore nella sua celebre “Fenomenologia di Mike Bongiorno”.
Unanime il cordoglio da parte di tutti i protagonisti del mondo dello spettacolo che con Mike hanno condiviso avventure umane e professionali. Dal presidente della SIAE Giorgio Assumma giunge, insieme al saluto, anche un gesto concreto per i giovani che vorranno seguire le sue orme: «La cultura dello spettacolo italiano perde con Mike Bongiorno un grande ed insostituibile Maestro di creatività, professionalità ed umanità. Un esempio per chi intende intraprendere il difficile, ma esaltante cammino della interpretazione artistica. Il vuoto che la sua scomparsa apre nel mondo degli autori e degli esecutori è incolmabile. La SIAE conferirà alla sua memoria tre borse di studio per aiutare la formazione dei giovani aspiranti autori dello spettacolo televisivo».
Manuel Massimo